Il cuore pulsante della natura
Progetto Lago Maggiore
Un terreno tra i boschi con vista sul Lago Maggiore, e un ricordo d’infanzia in Austria: è da qui che è iniziato il sogno di Cristina, che si è realizzato in una casa davvero unica, poetica e concreta al tempo stesso.
L’idea era quella di avere un’abitazione autosufficiente, dunque in totale armonia con la natura, secondo i princìpi della permacultura, un vero e proprio approccio filosofico ed etico alla conservazione e alla cura degli ecosistemi. La scelta è stata quella del sistema Blockhaus, sicuro e privo di collegamenti metallici, dunque naturale al 100%. Come d’altronde tutto ciò che circonda questa splendida casa che ha forme che richiamano la tradizione, rinnovandola con un tocco di essenzialità contemporanea: un orto-giardino, un frutteto di oltre un centinaio di alberi, kiwi, meli, lamponi, more e mirtilli. E poi animali “fantastici” come compagni di vita: come i tre asini “giardinieri”, che curano il prato, insieme a galline, anatre, cani e gatti.
Il progetto architettonico è al tempo stesso un progetto umano, disegnato dal papà ingegnere di Cristina, e realizzato da Rubner Haus: un’esempio di come una casa in legno possa immergersi spontaneamente nel modello di madre natura, interagendo senza aggredire. Proprio come la permacultura.
Pensati per consentire a chi l’abita di mantenere un dialogo continuo con la natura circostante, una conversazione ininterrotta favorita dalle grandi vetrate e dalle tante aperture che come occhi puntano sul bosco e sul lago, gli spazi sono essenziali per una vita equilibrata, con orto e giardino più vicini alla casa, perché più utili.
Il piano terra è il cuore pulsante di tutto, lo spazio più amato e accogliente. Da qui si ha accesso all’ambiente esterno, abitato dagli amati amici animali. Amici e compagni di vita, come quelli che Cristina e la sua famiglia amano ospitare: amici veri, che sanno accettare e amare la semplicità della vita nella natura.
Cristina con i suoi due figli, Luca e Federica, e uno dei cinque cani di razza San Bernardo con cui condivide la “mini-fattoria” da lei costruita.
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